L’Incanto di Orlando”, con Restart i pupi siciliani a Palazzo Mirto
- Lo spettacolo della famiglia Argento il 30 e il 31 luglio
- Il teatro dei pupi siciliani è patrimonio Unesco
L’Incanto di Orlando è lo spettacolo di pupi siciliani, scritto, prodotto e portato in scena dalla famiglia Argento. “L’incanto di Orlando verrà presentato, nell’ambito del cartellone di Restart, a Palazzo Mirto il 30 e il 31 luglio.
Il teatro dei pupi è un pezzo importante della cultura siciliana: è riconosciuto dall’Unesco come Capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità. Nelle sue forme più classiche, lo spettacolo dei pupi prende forma a metà Ottocento, quando vengono messe in scena storie di banditi e santi, drammi shakespeariani e soprattutto le popolarissime vicende dei paladini di Francia.
“L’Incanto di Orlando” è uno spettacolo della Famiglia Argento. Maestri pupari dal 1893, diffondono la storia e l’arte dei Pupi Siciliani, tramandando da cinque generazioni l’arte nella costruzione degli stessi e nella rappresentazione delle Opere.
L’ Incanto di Orlando, la trama e lo sviluppo dello spettacolo
Questa la trama dello spettacolo che verrà portato in scena dalla compagnia della famiglia Argento. La storia inizia con la narrazione dell’intro dell’Orlando Furioso e un monologo di un’attrice sino alla battaglia tra Orlando e Rinaldo impersonati dai pupari Nicolò e Dario Argento, che vestono le armature fuori scena. Durante la battaglia, il narratore racconta le gesta dei due cavalieri per contendersi la bella Angelica.
Con il canto de “I pirati a Palermo” una seconda narrazione introduce la battaglia in scena dei pupi. Al termine con un monologo si tolgono i pupi morti dal campo, ma nel frattempo Angelica fugge dal campo e si ritrova in un bosco dove Medoro, un cavaliere pagano, è riverso ferito per terra: lei lo cura, trovano rifugio in una grotta dove un pastore gli da ospitalità, così i due si innamorano. Nel frattempo Orlando cerca disperatamente Angelica e quando si accorge che lei si è innamorata di un altro uomo impazzisce. Così entra in scena Astolfo che guidato da un ippogrifo alato va fin sulla luna a riprendere il senno dell’amico Orlando, li tra tante peripezie riesce a trovarlo e lo porta sulla terra . Orlando torna in sè e riparte per altre avventurose battaglie in difesa della corona di Carlo Magno.
Lo spettacolo si conclude con un monologo di Katiuska Falbo e un canto del Maestro Cusumano.
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