Reluceo: lo spettacolo multimediale di Dario Denso Andriolo all’Oratorio di San Mercurio

Reluceo è uno spettacolo multimediale pensato e realizzato dall’artista Dario Denso Andriolo. La video istallazione ammanta di hi tech l’Oratorio di San Mercurio, nel Cortile S. Giovanni degli Eremiti. La mostra debutta il 2 e 3 Luglio e sarà visitabile tutti i weekend di luglio e agosto, dalle 19 alle 24. L’evento fa parte del cartellone di Restart.

Lo spettacolo multimediale di Andriolo unisce la storia alla modernità, con l’obiettivo di offrire una fruizione innovativa del bene storico-culturale.

Reluceo, una scultura di luce

Reluceo è una scultura di luce: avvolge lo spazio facendo scivolare il fruitore in una dimensione sensoriale pervasiva, ipnotica ed emozionante. L’opera di Andriolo trae ispirazione dalle torture e dalle miracolose guarigioni di San Mercurio. Leggende del passato e tematiche artistiche contemporanee si fondono in un’esperienza percettiva fortemente magnetica. L’audio prodotto da Gianni Gebbia e Vito Gaiezza contribuisce a generare nell’ambiente un effetto di sospensione temporale catalizzando l’attenzione sulla nostra presenza fisica all’interno dello spazio.

Alla ricerca di una dimensione divina

Sensibile e l’intellegibile si mescolano all’interno di uno spazio decorato della bottega Serpotta instaurando un’intesa tra spazio e luce. Luce e suono, infatti, rappresentano da sempre gli stimoli sensoriali più adatti a tradurre la suggestione della presenza in terra di una dimensione divina.

L’Oratorio di San Mercurio

L’oratorio di San Mercurio è un luogo di culto cattolico situato nel centro storico di Palermo. In quel quartiere si concentrano molti oratori sorti tra la fine del Cinquecento e il secolo successivo. San Mercurio si trova nel mandamento Palazzo Reale o Albergaria nei pressi della chiesa di San Giovanni degli Eremiti. Dal 2013 l’Oratorio di San Mercurio è gestito dall’Associazione Culturale “Amici dei Musei Siciliani” presieduta da Bernardo Tortorici Montaperto, principe di Raffadali.

Secondo Donald Garstang, l’Oratorio di San Mercurio è la prima importante commissione di un Giacomo Serpotta, allora poco più che ventiduenne. Non a caso l’Oratorio è definito un po’ come la “palestra” di quell’artista chiamato anche “Stuccator Mundi“. L’oratorio venne costruito a cavallo tra due secoli e rappresenta la summa dell’operato della bottega Serpotta (Giacomo, il fratello Giuseppe, il figlio Procopio e il genero di quest’ultimo Gaspare Firriolo).


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